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Rapporti della razza bovina piemontese con l’ambiente

Poiché molte delle persone, che sono particolarmente attente alle ripercussioni che il cibo può avere sullo stato di salute, sono anche sensibili al problemi inerenti l’inquinamento dell’ambiente, si fa in appendice un accenno all’influenza che l’allevamento del Bovino Piemontese può avere su quella parte di problemi ambientali che sono sorti insieme sia alle grandi concentrazioni di capi allevati, che con l’impiego nei campi di sostanze chimiche a funzione fertilizzante e diserbante.
Anche se oggi non è realistico voler cercare una soluzione globale e radicale ai problemi dell’ambiente agricolo, è possibile puntare ad una riduzione consistente dei trattamenti chimici citati, se si riesce a convertire in prato polifita quella parte dei terreni dell’azienda agricola che viene adibita a campi per la produzione di alimenti per le bovine fattrici. Ovviamente ciò è realizzabile solo se l’allevamento bovino è costituito da una razza che possa essere alimentata con i soli foraggi del prato polifita e al tempo stesso sia capace di produrre un reddito economicamente accettabile.
A differenza delle grandi lattifere, che esigono quantità molto rilevanti di insilati e di concentrati , che solo il campo può produrre, la fattrice piemontese trova il suo alimento ottimale quando la sua razione è costituita da solo foraggio di prato polifita. E’ ovvio che in questi terreni erbosi non si impieghino diserbanti.
Quanto all’esclusione dell’impiego di concimi chimici esistono già positive constatazioni anche in queste nostre zone; infatti negli ultimi tempi molti allevatori di “Piemontesi” hanno rinunciato definitivamente alla concimazione chimica dei prati: questa decisione non è stata presa sulla base di ricerche scientifiche, ma in seguito ad osservazioni e a prove pratiche che hanno indotto a pensare che potesse esistere una coincidenza tra somministrazioni di foraggio di prato trattato con concimi chimici e l’insorgenza di certe malattie nel bestiame, talune gravi e a carattere collettivo. Per contro con il passaggio a foraggio di prato polifita, fertilizzato esclusivamente con letame di stalla, si sono avuti riscontri sia sulla salute delle fattrici Piemontesi che sulla vitalità dei loro vitellini.
Il rapporto tra numero di capi bovini Piemontesi allevati, che, peraltro, richiedono quantità modeste di alimenti, e superfici agrarie delle aziende si dimostra armonico e complementare, nel senso che da un lato la stalla produce il fertilizzante organico per il terreno e questo l’alimento foraggero ottimale per il bovino.
Da ultimo si possono ricordare ancora altre due doti della bovina della nostra regione: la capacità di potersi alimentare direttamente al pascolo, associata alla sua notevole adattabilità a vivere anche ad alte quote montagnose. Specialmente in queste situazioni il latte prodotto dalla “Piemontese”, che se in quantità limitata, è ricco di particolari aromi, che si trasmettono ai prodotti caseari rendendoli alimenti assolutamente tipici. Questa produzione dotata di eccezionali caratteristiche gastronomiche ed il valore commerciale del vitellino partorito, concorrono, almeno in talune zone, a mettere insieme un reddito economico tale da aiutare l’uomo a rimanere in Zone anche agrariamente povere.
Il porre in evidenza queste “potenzialità” della nostra Razza, non vuole essere un culto per qualcosa solo perché questo ci deriva da passato e fa parte della nostra tradizione, ma una valutazione di molteplici aspetti positivi che il Bovino Piemontese consente.
Riassumendo: la nostra è una razza bovina autoctona, come tale adatta da secoli a queste zone, il cui sistema di allevamento costituisce una proposta per i problemi dell’ambiente agricolo; è capace di dare alimenti per l’uomo prodotti in modo “non forzato”, con i relativi riflessi che questi possono avere sulla salute di chi di essi si ciba, e apporta un potenziale contributo a consentire la permanenza dell’uomo in zone montagnose. Il suo non costituisce una forma di zootecnia superata, ma, al contrario, un tipo di allevamento attuale ed efficiente, se con queste specifiche si intende il possedere le potenzialità di dare risposte valide a problemi che interessano la collettività dei cittadini.
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